lunedì 26 agosto 2013

Cumentu vecchiu

Passeggiando per le stradine di Sternatia incontriamo, spesso, case ormai disabitate, ridotte un po' in rovina. Sono case del centro storico, ma anche case più periferiche, che non sono meno antiche.
Una di queste non è quasi più visibile dalla strada: lo spazio antistante è quasi completamente coperto dalla vegetazione che regna indisturbata e si fa spazio tra la terra e le pietre, arrivando a tratti fin dentro casa.

Questa non è solo una casa molto vecchia. E' quel che resta di un antico convento sicuramente antecedente al XVI secolo, conosciuto nella tradizione sternatese come "Cumentu vecchiu".
Questo tratto, in particolare, apparteneva al chiostro. Il resto è stato progressivamente abbattuto, ricostruito o inglobato in moderne abitazioni.
I monaci che vi abitavano coltivavano la vite. Ma non erano solo abili agricoltori. Erano anche illustri uomini di arti e di lettere. Uno di loro era, probabilmente, il copista amanuense Angelo Costantino da Sternatia, i cui codici in greco, minuziosamente realizzati, sono conservati nelle più importanti biblioteche europee. 
Da qui partirono, nel 1481, le truppe che combatterono contro i turchi che avevano assediato Otranto. Famosa fu la spedizione comandata dal conte Giulio Antonio Acquaviva, conclusa tragicamente con la sua decapitazione, e con il ritorno del suo cavallo insanguinato proprio qui, a Sternatia.
E proprio da qui Alfonso d'Aragona, duca di Calabria e futuro re del Regno di Napoli, inviava le sue missive intestate "Dal convento di San Francesco in Sternatia".


...E tu, scrigno di cultura e civiltà, diventerai dimora degli ultimi.
E l'incuria - solo apparente - sarà la tua salvezza.
Di te faranno case di cemento, abbatteranno i tuoi muri, ingloberanno le tue decorazioni, colmeranno le tue cavità e appianeranno le tue asperità, nel nome del dio Progresso, del dio Denaro e della dea Comodità.
Solo chi non potrà permettersi di adorare questi dei si limiterà a sezionarti con file di pareti, a renderti candida velando le tue pareti con uno strato di calce e a fare di te una casa arredandoti con letti e armadi...
E di tante preghiere resterà solo l'eco.
E di tanta cultura resterà solo l'ombra.

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