"Specchio della santità divina,
Sede della Sapienza,
Causa della nostra letizia,
Tempio dello Spirito Santo,
Tabernacolo dell'eterna gloria,
Dimora tutta consacrata a Dio,
Rosa mistica,
Torre di Davide,
Torre d'avorio,
Casa d'oro,
Arca dell'alleanza,
Porta del cielo..."
Affresco - Chiesa Madonna degli Angeli - Sternatia |
In basso a destra, compiaciuto, un monaco a mani giunte osserva l'opera compiuta.
Di sicuro il monaco è realmente esistito e ha vissuto, pregato, celebrato la S.Messa, proprio in quella chiesetta.
E perchè non immaginare come realmente esistite anche le costruzioni raffigurate nell'affresco?
Perchè non pensare che il pittore si sia ispirato a quello che vedeva realmente lì intorno?
La fantasia vola e vede le due colline ai lati della Vergine come le Serre, di Soleto e Martignano, che costeggiano Sternatia ad est e ovest. Su di esse, olivi, papaveri, agrumi e cipressi.
A destra, una delle cisterne da cui si poteva attingere l'acqua.
Poi un tempio, che pensiamo come la chiesetta della Madonna dei Farauli.
In basso, una fontana ci riporta verso il centro abitato.
Fuori dalle mura, il quadrato che delimitava l'area agricola.
In basso a sinistra, l'antica Sternatia, con i tetti in terracotta, le mura fortificate e, più grande delle altre, una torre di guardia: ci piace pensarla come l'antica torre di via Neviera.
In alto a sinistra, il tempio circolare è, nella nostra immaginazione, la chiesa di San Vito che, in alcune fonti, sarebbe stata proprio così, una volta.
Ma lo specchio alla sua destra ci ricorda che sono solo fantasie.
E torniamo al mondo reale.
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