tag:blogger.com,1999:blog-6174493558776205972024-03-12T19:31:08.398-07:00Il giardino delle calenduleQuesto blog nasce dalla mia passione per la campagna salentina, fragile e bella, e dal bisogno di condividere saperi e sapori che non devono perdersi.
Lo faccio con la voce dei miei antenati sternatesi, perchè siamo tutti legati da un filo invisibile.Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.comBlogger34125tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-60822316495911993122015-06-12T02:19:00.000-07:002015-06-12T02:19:08.365-07:00Papagna style<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Chi è salentino ha usato o ha sentito l'espressione "<i>Me cala la papagna</i>".<br />
Vuol dire che ci si sente addormentati, con i riflessi rallentati. Ma da dove deriva questo modo di dire?<br />
Semplicemente dagli effetti della <i>papagna, </i>ossia la pianta del Papaver Somniferum.<br />
Oggi è molto difficile trovare questo fiore, ma fino a qualche decennio fa era molto diffuso nel nostro Salento ed era frequentemente usato dalle famiglie contadine.<br />
Ho già parlato in un <a href="http://ilgiardinodellecalendule.blogspot.it/2012/12/infuso-salentino-per-fronteggiare.html" target="_blank">vecchio post </a> della ricetta per preparare un ottimo infuso contro la tosse e i malanni invernali. Erano diffusi anche altri usi: ad esempio, si usava per combattere l'insonnia e, soprattutto, per far calmare i bambini troppo vivaci.<br />
In questi casi bastavano poche gocce per preparare il "pupillo" o "pupeddha", un ciuccio d'altri tempi fatto di mollica di pane, acqua e zucchero avvolti in un fazzoletto. E il bambino, succhiandolo, dormiva beatamente, lasciando liberi i genitori e gli altri adulti di lavorare in campagna o di occuparsi delle faccende domestiche.<br />
L'infuso era usato anche per combattere il mal di testa e i dolori mestruali. Insomma, per fare un paragone, se la camomilla era la "moment" dei nonni, la papagna era la "moment act". Molto più potente.<br />
Credo che questi antichi saperi non debbano perdersi. E' nostro dovere preservare la cultura dei nostri Padri.<br />
Se vedete un bellissimo papavero rosa, non coglietelo e non distruggetelo. Aspettate che si secchi ed aiutate la Natura a diffondere i suoi semi, per far nascere nuove piantine.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-NE_t8VKURGI/VXqjW_Ns4aI/AAAAAAAAIfw/QWlrERUiCuA/s1600/papagnafiori.jpg" imageanchor="1" style="font-size: medium; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-NE_t8VKURGI/VXqjW_Ns4aI/AAAAAAAAIfw/QWlrERUiCuA/s320/papagnafiori.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Papagna in fiore</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-kHojfpkKSrc/VXqiZp7RAQI/AAAAAAAAIfo/rmVYcXbrcUU/s1600/papagna.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-kHojfpkKSrc/VXqiZp7RAQI/AAAAAAAAIfo/rmVYcXbrcUU/s320/papagna.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Capocchie di papagna<br /><br /></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
<br />
<br />Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com0Sternatia LE, Italia40.2245437 18.24051502392580940.2002952 18.20017452392581 40.2487922 18.280855523925808tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-85198272608241523582015-02-20T06:30:00.001-08:002015-02-20T06:31:38.314-08:00Campagna salentina sul web<a href="http://www.bloglovin.com/blog/13697359/?claim=s5674yk2xa7">Follow my blog with Bloglovin</a>
Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-19245923254739187262014-12-17T10:33:00.001-08:002015-10-15T02:42:36.836-07:00Ascolta i racconti<b><a href="https://soundcloud.com/giusy-spagna/carrare" target="_blank">Vita alle Carrare</a></b>
<br />
Racconto verosimile di una donna vissuta a Sternatia nel 1744.<br />
<br />
<iframe frameborder="no" height="450" scrolling="no" src="https://w.soundcloud.com/player/?url=https%3A//api.soundcloud.com/tracks/181969482&auto_play=false&hide_related=false&show_comments=true&show_user=true&show_reposts=false&visual=true" width="100%"></iframe>Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com073010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-19109968863874957262014-07-12T08:56:00.000-07:002014-07-12T08:58:52.566-07:00Capperi e cucunci<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ieri pomeriggio internet non funzionava. Quindi non potevo lavorare. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Invece di maledire il mio provider, ho pensato di prendermi una piccola pausa di <b>relax</b> e di andare in <b>campagna</b>. Negli ultimi tempi ho trascurato un po' questa mia passione, a causa dei tanti impegni. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ma oggi il mio mondo mi ha chiamata.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
L'ultima volta che avevo visto questa piantina di capperi era maggio. I ramoscelli secchi erano completamente invasi dalla mentuccia e stentavano a riconoscersi. Li ho ripuliti e tagliati, per farli rinvigorire.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Sono tornata lì ieri pomeriggio e, ad accogliermi, c'era un bel cespuglietto semisferico dal colore verde acceso, puntellato di fiori rosa. Che meraviglia!</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Non avendo avuto il tempo per raccogliere i <b>capperi</b>, inconsapevolmente ho dato loro la possibilità di crescere, fiorire, e trasformarsi in frutti che, per chi non li conoscesse, sono simili a cetriolini, lunghi 5 - 7 cm. All'interno contengono i semini del cappero.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ho subito pensato che, quando andai in vacanza in Sicilia, assaggiai queste delizie preparate sott'aceto.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Li chiamavano "<b>cucunci</b>".</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ho pensato che sarebbe carino lasciarne maturare una buona quantità e prepararli alla maniera siciliana.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ho cercato un po' di <a href="http://ricette.pianetadonna.it/guide/come-preparare-i-cucunci" target="_blank">ricette</a> sul caro web, che nel frattempo ha ripreso a funzionare, e ho chiesto consigli agli amici del gruppo Facebook <a href="https://www.facebook.com/groups/fralescrasce/?fref=ts" target="_blank">"Fra le SCRASCE"</a>. In poco tempo ho scoperto che anche in Salento c'è qualcuno che li prepara così. Che acquolina!</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Allora, vado a prendere i barattolini di vetro e il sale. Non mi resta che cominciare!</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
</div>
<ol>
<li>Metto i cucunci nel barattolo, alternandoli al sale grosso. </li>
<li>Ogni giorno scolo il liquido che si crea (attenzione, è amaro!). </li>
<li>Quando non si forma più il liquido, li metto in acqua e aceto (50% acqua + 50% aceto).</li>
<li>Aspetto un mese.</li>
<li>Li assaggio.</li>
<li>Li faccio assaggiare a tutti!</li>
</ol>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-eXxh2_aeh0k/U8FU2CRdOzI/AAAAAAAAFrk/Zdu2p4yIsOM/s1600/20140710_190214.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-eXxh2_aeh0k/U8FU2CRdOzI/AAAAAAAAFrk/Zdu2p4yIsOM/s1600/20140710_190214.jpg" height="240" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cespuglietto di cappero</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com2Sternatia LE, Italia40.216679235386124 18.24635151074221540.192432735386127 18.206011010742216 40.240925735386121 18.286692010742215tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-77060074534033279702014-05-22T04:41:00.000-07:002014-07-13T01:35:21.710-07:00#perilmondo<div class="KonaBody" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 14.399999618530273px;">
<div style="font-size: 1.167em; line-height: 1.5; margin-bottom: 21px; margin-top: 12px;">
<b>Sono stata nominata!</b></div>
<div style="font-size: 1.167em; line-height: 1.5; margin-bottom: 21px; margin-top: 12px;">
Dedico a tutti gli amici di www.trippando.it la poesia che, più di ogni altra, ispira i miei "vagabondaggi". #perilmondo amo la natura e mi perdo in essa.</div>
<div style="font-size: 1.167em; line-height: 1.5; margin-bottom: 21px; margin-top: 12px;">
<b>Daffodils</b></div>
<div style="font-size: 1.167em; line-height: 1.5; margin-bottom: 21px; margin-top: 12px;">
I wandered lonely as a cloud<br />
That floats on high o'er vales and hills,<br />
When all at once I saw a crowd,<br />
A host, of golden daffodils;<br />
Beside the lake, beneath the trees,<br />
Fluttering and dancing in the breeze.<br />
<br />
Continuous as the stars that shine<br />
And twinkle on the milky way,<br />
They stretched in never-ending line<br />
Along the margin of a bay:<br />
Ten thousand saw I at a glance,<br />
Tossing their heads in sprightly dance.<br />
<br />
The waves beside them danced; but they<br />
Out-did the sparkling waves in glee:<br />
A poet could not but be gay,<br />
In such a jocund company:<br />
I gazed--and gazed--but little thought<br />
What wealth the show to me had brought:<br />
<br />
For oft, when on my couch I lie<br />
In vacant or in pensive mood,<br />
They flash upon that inward eye<br />
Which is the bliss of solitude;<br />
And then my heart with pleasure fills,<br />
And dances with the daffodils. </div>
<div style="font-size: 1.167em; line-height: 1.5; margin-bottom: 21px; margin-top: 12px;">
<i>William Wordsworth</i></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-8gsikrs6PCs/U33gV82hLOI/AAAAAAAAE_U/xkRXbWZDS-U/s1600/daffodils.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-8gsikrs6PCs/U33gV82hLOI/AAAAAAAAE_U/xkRXbWZDS-U/s1600/daffodils.jpg" height="320" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><h1 class="commentDescriptionContent" style="color: #171717; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, 'ヒラギノ角ゴ Pro W3', 'Hiragino Kaku Gothic Pro', メイリオ, Meiryo, 'MS Pゴシック', arial, sans-serif; font-size: 15px; font-weight: normal; line-height: 20px; margin: 0px; max-width: 600px; text-align: center;">
<a href="http://www.pinterest.com/pin/387872586626958739/" target="_blank">Bobbie Burgers daffodils</a></h1>
</td></tr>
</tbody></table>
Per continuare, nomino @paroladicate di <a href="http://www.lenonnesalentine.it/">www.lenonnesalentine.it</a> e @lucianalettere di <a href="http://www.madeforwalking.it/">www.madeforwalking.it</a> .</div>
<div class="KonaBody" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 14.399999618530273px;">
<br />
<div style="font-size: 1.167em; line-height: 1.5; margin-bottom: 21px; margin-top: 12px;">
<i><br /></i></div>
</div>
Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-30462988343233001332014-02-27T02:50:00.001-08:002014-07-13T01:35:38.847-07:00Lo chiamavano "Bocca di Lupo"Passeggiando in <b>campagna</b> alla ricerca di asparagi, in questo periodo di fine inverno o di inizio primavera, dobbiamo camminare in punta di piedi.<br />
L'obiettivo non è fare silenzio; ci pensa la terra ad attutire i nostri passi.<br />
Dobbiamo solo fare attenzione a non calpestare le miriadi di <b>fiori</b> che incontriamo sul nostro cammino: calendule, asfodeli, camomille, gigli... La loro tenerezza riesce a conquistare anche i cuori più duri e riesce a rendere bella la nostra giornata più faticosa.<br />
Mi ricordo che lo scorso autunno, quando mi recavo tutti i giorni in campagna per vedere se fossero spuntati i primi germogli di zafferano, sotto gli alberi d'olivo spuntavano altre piantine molto simili. Pian piano son cresciute, ed ora sono fiorite in tutta la loro bellezza.<br />
Sono i gigli detti "<b>bocca di lupo</b>" o "<b>bellavedova</b>", piante tipiche dell'area mediterranea.<br />
Crescono generalmente in luoghi incolti e assolati, quindi, data l'abbondanza di campagne incolte e assolate qui in Salento, immaginate quanto siano numerosi!<br />
Sono molto belli, con i loro sepali vellutati, sfumati di nero, che agli antichi contadini facevano pensare alle vedove. Ecco perchè pensarono di chiamarli "Bellavedova".<br />
Ma io vedo in loro solo tanta bellezza, e quel nero mi ispira solo tanta eleganza! <br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-xeH8Vm9zNUo/Uw8LM8KClcI/AAAAAAAAD1o/VGR2h6TKZoQ/s1600/boccadilupo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-xeH8Vm9zNUo/Uw8LM8KClcI/AAAAAAAAD1o/VGR2h6TKZoQ/s1600/boccadilupo.jpg" height="320" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bocca di Lupo o Bellavedova</td></tr>
</tbody></table>
<br />Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com273010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-3546554014240296432014-02-12T13:32:00.000-08:002015-10-15T02:43:18.746-07:00Tratto dal documentario Poveri NoiNavigando su internet mi sono imbttuta in queste video-interviste fatte qualche anno fa agli anziani di Sternatia.
Il titolo è "Poveri noi!".
Si parla di povertà, di emigrazione, di sacrifici fatti da intere generazioni.
Ma si parla anche di ottimismo, di fiducia, di coraggio.
Voglio condividere qui questo lavoro, per presentarlo a voi, lettori che passeggiate nel mio Giardino delle Calendule.
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/mvhGlB4V5vM" width="420"></iframe>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/F6gsrmfWDKQ" width="420"></iframe>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/zxuY6Wv8Cfs" width="420"></iframe>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/wO2nOnN3h-4" width="420"></iframe>Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com073010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-73622646262913065102013-10-28T13:07:00.000-07:002014-04-14T13:37:20.783-07:00Zafferano in Salento<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-_DbmQjnG8sU/Um69f4v690I/AAAAAAAACsE/DCX6yJ_B9ME/s1600/zafferano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-_DbmQjnG8sU/Um69f4v690I/AAAAAAAACsE/DCX6yJ_B9ME/s1600/zafferano.jpg" height="300" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Zafferano salentino</td></tr>
</tbody></table>
Oggi, 28 ottobre 2013, i bulbi di zafferano interrati lo scorso anno hanno offerto per la seconda volta il loro spettacolo: sono nati i primi quattro fiori, offrendoci il loro inebriante profumo.<br />
Li ho raccolti e portati a casa.<br />
Ho staccato delicatamente gli stimmi rossi e li ho messi in infusione in una tazza di acqua calda (non bollente!). Subito hanno cominciato a liberare il loro colore dorato.<br />
Con questo infuso ho deciso di preparare una buonissima vellutata di zafferano con <a href="http://www.latanadelconiglio.com/2010/08/vellutata-allo-zafferano.html" target="_blank">questa ricetta</a>.Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com073010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-72135877161924198572013-08-26T14:09:00.000-07:002013-12-11T05:57:01.779-08:00Cumentu vecchiuPasseggiando per le stradine di Sternatia incontriamo, spesso, case ormai disabitate, ridotte un po' in rovina. Sono case del centro storico, ma anche case più periferiche, che non sono meno antiche.<br />
<div>
Una di queste non è quasi più visibile dalla strada: lo spazio antistante è quasi completamente coperto dalla vegetazione che regna indisturbata e si fa spazio tra la terra e le pietre, arrivando a tratti fin dentro casa.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-pfDc8N71qHQ/Uhu0-mhGd9I/AAAAAAAACMQ/a2zhex1Lvbs/s1600/102_1456.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-pfDc8N71qHQ/Uhu0-mhGd9I/AAAAAAAACMQ/a2zhex1Lvbs/s1600/102_1456.JPG" height="320" width="240" /></a></div>
<div>
<br />
Questa non è solo una casa molto vecchia. E' quel che resta di un antico convento sicuramente antecedente al XVI secolo, conosciuto nella tradizione sternatese come "Cumentu vecchiu".<br />
<a name='more'></a></div>
<div>
Questo tratto, in particolare, apparteneva al chiostro. Il resto è stato progressivamente abbattuto, ricostruito o inglobato in moderne abitazioni.</div>
<div>
I monaci che vi abitavano coltivavano la vite. Ma non erano solo abili agricoltori. Erano anche illustri uomini di arti e di lettere. Uno di loro era, probabilmente, il copista amanuense Angelo Costantino da Sternatia, i cui codici in greco, minuziosamente realizzati, sono conservati nelle più importanti biblioteche europee. </div>
<div>
Da qui partirono, nel 1481, le truppe che combatterono contro i turchi che avevano assediato Otranto. Famosa fu la spedizione comandata dal conte Giulio Antonio Acquaviva, conclusa tragicamente con la sua decapitazione, e con il ritorno del suo cavallo insanguinato proprio qui, a Sternatia.</div>
<div>
E proprio da qui Alfonso d'Aragona, duca di Calabria e futuro re del Regno di Napoli, inviava le sue missive intestate "Dal convento di San Francesco in Sternatia".</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br />
<div>
...E tu, scrigno di cultura e civiltà, diventerai dimora degli ultimi.<br />
<div>
E l'incuria - solo apparente - sarà la tua salvezza.</div>
<div>
Di te faranno case di cemento, abbatteranno i tuoi muri, ingloberanno le tue decorazioni, colmeranno le tue cavità e appianeranno le tue asperità, nel nome del dio Progresso, del dio Denaro e della dea Comodità.</div>
<div>
Solo chi non potrà permettersi di adorare questi dei si limiterà a sezionarti con file di pareti, a renderti candida velando le tue pareti con uno strato di calce e a fare di te una casa arredandoti con letti e armadi...</div>
<div>
E di tante preghiere resterà solo l'eco.</div>
<div>
E di tanta cultura resterà solo l'ombra.</div>
<div>
<div>
<br /></div>
</div>
</div>
</div>
Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com073010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-62468033809487633672013-03-02T01:06:00.000-08:002015-10-15T02:44:05.521-07:00Chicco Rizzo, sui passi del viandanteMassima espressione del Salento rurale sono le masserie, "piccole" fortezze agricole dove storicamente si produceva di tutto per il fabbisogno della comunità che lì lavorava e viveva.<br />
Molte testimonianze sono ormai completamente abbandonate, affidate all'opera di cancellazione del tempo atmosferico e cronologico.<br />
All'estremo opposto troviamo quelle che sono state "recuperate" con molta fantasia (e violenza) per farne resort di lusso.<br />
Ma la virtù sta nel mezzo. E allora esistono, per fortuna, esempi virtuosi di recupero fedele alla storia, dove il riutilizzo della masseria in chiave nuova è fatto con attenzione e buon senso.<br />
<a name='more'></a><br />
Ecco che il complesso masserizio risulta valorizzato nel senso vero del termine: arricchito di valore.<br />
Un esempio? Mi viene in mente la <a href="http://www.masseriachiccorizzo.it/" target="_blank">Masseria Chicco Rizzo</a>, situata nelle campagne tra Sternatia e Martignano, in piena Grecìa Salentina.<br />
<br />
Quello che una volta era luogo di lavoro duro nei campi, oggi è un bellissimo agriturismo, luogo ideale per il relax a contatto con la natura. E' luogo degno del Turista per eccellenza, poichè è carico dell'"energia del viandate": è situato, infatti, su un antico asse viario romano che collegava lo Ionio con l'Adriatico.<br />
La vocazione agricola del posto è rimasta intatta, permettendo la produzione di cibi sani e gustosi, primo fra tutti l'olio extra-vergine d'oliva, che ha ottenuto la denominazione DOP, e l'aloe, pianta dalle innumerevoli virtù.<br />
Chi è stato alla Bit 2013, l'annuale Borsa del Turismo, molto probabilmente ha incontrato i ragazzi dell'Agriturismo che, con l'accoglienza calorosa che li caratterizza, allietavano i visitatori in gustosissimi laboratori di cucina pugliese, preparando i dolci pasquali della tradizione grika: coddime e cuddhure.<br />
<br />
Sul loro <a href="https://www.facebook.com/media/set/?set=a.573860212625693.139223.413109312034118&type=1" target="_blank">profilo facebook</a> (Agriturismo Masseria Chicco Rizzo) si possono vedere le foto dell'evento.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="http://2.bp.blogspot.com/-XyxOZIOqpFs/UTG6UtSrDGI/AAAAAAAAAWQ/B6XqctTrBVA/s1600/fotomasseria.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-XyxOZIOqpFs/UTG6UtSrDGI/AAAAAAAAAWQ/B6XqctTrBVA/s1600/fotomasseria.jpg" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.727293014526367px;">foto dalla pagina facebook di Agriturismo<br />
Masseria Chicco Rizzo - BIT 2013</td></tr>
</tbody></table>
Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com273010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-84343135921950278142013-02-05T07:21:00.002-08:002014-04-14T13:36:28.377-07:00Calendule salentine<head>
<title>Turismo Rurale Salento Puglia</title>
</head>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-d9zZDvDihm0/URETS6Wur2I/AAAAAAAAAVg/pSU7CGKd7zM/s1600/102_3197.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-d9zZDvDihm0/URETS6Wur2I/AAAAAAAAAVg/pSU7CGKd7zM/s1600/102_3197.JPG" height="300" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">orizzonte di calendule</td></tr>
</tbody></table>
Sole come a primavera, in questo febbraio odoroso di erba fresca.<br />
Seguo il sentiero percorso dalle pecore al pascolo; calpesto la terra pulita dai cento passi dell'esercito pacifico.<br />
Alzo lo sguardo, e quello che vedo è abbagliante: un mare di calendule color arancio acceso si rivolge verso il Sole, sfidandone la luminosità. Come piccoli girasoli, si aprono col primo raggio del mattino, e sprigionano luce fino a sera, quando si riposano al calar del sole.<br />
<a name='more'></a><br />
Se scegli di visitare il Salento in questo periodo, ritagliati almeno un'ora per passeggiare in questi allegri prati: il tuo spirito ne sarà rinfrancato e il tuo corpo sarà felice di sentirsi vivo, immerso in quel profumo delicato di fiori.<br />
L'uomo, con tutta la scienza e la tecnologia, non potrà mai raggiungere tanta perfezione.<br />
Se poi vuoi portare a casa un po' di questa meraviglia, puoi cercare "Scacciapensieri", un sapone fatto con <i>olio essenziale di arancio dolce, lievi calendule e miele dorato,</i><i> sapone solare </i>che, grazie alle proprietà benefiche degli ingredienti di cui è fatto, svolge un'<i>azione rilassante e distensiva sul sistema nervoso </i><i>e idratante sulla pelle. </i>E' fatto da <a href="http://www.mirodia.it/">Mirodìa</a>, il laboratorio artigianale di cosmetica naturale che, con pazienza e amore d'altri tempi, produce saponi con ingredienti completamente naturali, offrendoti un'esperienza magica: racchiudere il Salento in un sapone, e sprigionarne l'essenza quando vuoi tu.<br />
Per farti un'idea della magia di questo laboratorio, puoi visitare il sito di <a href="http://www.mirodia.it/">Mirodìa</a>, dove puoi aquistare <a href="http://www.mirodia.it/Mirodia_catalogo_2012.pdf">Scacciapensieri</a> e altri prodotti completamente naturali e... salentini.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-zL63VMHNIDI/UREijM7LEmI/AAAAAAAAAV8/o1WW2pfDl7Y/s1600/mirodia.jpg" height="266" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="400" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dal sito di Mirodìa</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
<br />
<br />Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com073010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-6032383171616930922013-01-14T05:18:00.002-08:002014-04-14T13:35:57.109-07:00Verde ai piedi dei giganti<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-_Pciozw71EM/UPP_W8XxkNI/AAAAAAAAAVM/tRlKQmd0nmY/s1600/102_3155.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-_Pciozw71EM/UPP_W8XxkNI/AAAAAAAAAVM/tRlKQmd0nmY/s320/102_3155.JPG" height="240" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">olivo nell'uliveto con l'erba</td></tr>
</tbody></table>
La raccolta delle olive è quasi terminata. Il raccolto è stato abbondante, e per qualcuno continua ancora. Ammiro gli uliveti, protagonisti dell'agricoltura di questo periodo. Gli alberi si ergono, maestosi, come vecchi giganti d'argento. Ai loro piedi, spesso, è steso un telo dove si raccolgono le olive cadute dai rami in alto. Tutti i frutti sono preziosi, ed è importante che nessuno vada sprecato.<br />
Sono felice nel vedere tutto questo verde.<br />
<a name='more'></a><br />
Ed ancora più felice nel vedere non solo il verde delle chiome, ma anche quello che sta a terra.<br />
L'erba negli oliveti non è sinonimo di terra incolta, ma di amore e rispetto per la natura.<br />
Sta a significare che in quel campo si è scelto di non usare diserbanti, di non avvelenare le creature della Madre Terra: ad impregnarsi e morire non sono solo le erbacce "cattive", ma anche quelle buone.<br />
Noto con piacere e gratitudine che sono molti i contadini che hanno fatto questa scelta. Negli ultimi anni il consumo di prodotti chimici era diventato esagerato: la mancanza di tempo da dedicare all'agricoltura aveva spinto molti neo-operai e neo-impiegati ad abbondare in diserbanti: una bottiglia vuota o un teschio disegnato avvertivano che la zona era avvelenata.<br />
Ora ci siamo un po' ravveduti, e la situazione è migliorata.<br />
E' tornato il verde ai piedi dei giganti.<br />
E spesso, son tornati anche i guardiani del nostro giardino: non solo i gufi e le civette, ma anche i falchetti.<br />
<br />Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com073010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-4209621797635746692012-12-21T11:48:00.000-08:002014-04-14T13:35:34.901-07:00Acaya dorata<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-nk7p52Jsyas/UNS40v-N1aI/AAAAAAAAAUw/HCtIWgcqbMs/s1600/102_3127.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-nk7p52Jsyas/UNS40v-N1aI/AAAAAAAAAUw/HCtIWgcqbMs/s1600/102_3127.JPG" height="300" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Borgo di Acaya - affacciato sul fossato</td></tr>
</tbody></table>
A pochi passi da Lecce, un piccolissimo borgo medievale, ancora immune all'invasione dei turisti, si apre al di là dell'arco d'ingresso: Acaya, frazione del comune di Vernole.<br />
<div>
Sant'Oronzo, sulla sommità dell'arco, benedice chi vi entra, oggi come centinaia di anni fa.<br />
<div>
Il tempo scorre ovunque, ma qui sembra essersi fermato.<br />
<a name='more'></a></div>
<div>
Il silenzio è così invadente da indurre il visitatore a tacere come in un santuario, davanti allo splendore della pietra leccese con cui sono costruiti gli edifici: un castello circondato da un fossato, chiese con decorazioni che non hanno conosciuto l'invadenza del barocco, case semplici distribuite in modo ordinato attorno ad una grande piazza, oppure arroccate avidamente sulle mura di cinta. </div>
<div>
L'elemento che accomuna tutto è la pietra: pietra cavata dal fossato per costruire muri e mura; case di pietra come appendici della natura.</div>
<div>
</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br />
<br /></div>
</div>
Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com073029 Acaia LE, Italia40.3349893 18.29781079999997940.3289373 18.287725799999979 40.341041299999993 18.307895799999979tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-9930268401660091042012-12-19T04:23:00.000-08:002014-12-13T00:00:47.811-08:00Che tempo farà il prossimo anno?Tanti anni fa, quando non esisteva ilmeteo.it e nemmeno le previsioni del tempo in TV, la saggezza contadina aveva elaborato un metodo "quasi" infallibile per sapere come sarebbe stato l'anno successivo.<br />
Potete provare anche voi!<br />
Il conto ha inizio il magico giorno di <b>Santa Lucia</b>, festa cristiana che si intreccia con la festa della Luce, di origini pagane. Questo è il giorno più corto dell'anno, in cui il popolo contadino, sin da tempi remoti, ha aiutato il sole a riaccendersi, a rinvigorirsi, per rendere le giornate più lunghe e permettere l'arrivo del calore primaverile. Ha fatto questo con l'accensione rituale di fuochi, con falò e fiammelle, tradizioni che si ripetono, quasi imperturbabili, fino ai nostri giorni, in molti paesi.<br />
<a name='more'></a><br />
E' legato a questo giorno il proverbio: "<i>De Santa Lucia a Natale non scinde e non sale. De Natale a la Strina crisce lu pede della caddhina</i>", per indicare che le ore di luce stentano ad aumentare da l 13 al 25 dicembre ma poi, dopo Natale, il giorno comincia ad avere la meglio sulla notte.<br />
I dodici giorni da S. Lucia a Natale si caricano, quindi, di un significato magico, che li renderebbe capaci di indicarci le condizioni atmosferiche di ogni singolo mese dell'anno successivo.<br />
Così, il giorno dopo S. Lucia, cioè il 14 dicembre, rappresenterebbe il mese di gennaio;<br />
il 15 dicembre rappresenterebbe febbraio;<br />
il 16 dicembre, invece, sarebbe marzo... E così via fino al 25 dicembre, che coinciderebbe con il mese di dicembre dell'anno successivo.Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com173010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-32329564164877097942012-12-05T00:52:00.001-08:002014-04-14T13:34:35.731-07:00Infuso salentino per fronteggiare l'invernoIl freddo è arrivato, puntuale.<br />
Sembra ieri che ho cominciato a riempire le pagine di questo blog, sotto il sole cocente d'agosto.
Ora, il caldo dello scirocco salentino è solo un ricordo, e quasi ne provo nostalgia, mentre la fredda tramontana mi schiaffeggia.<br />
Questo tempo mi dà l'ispirazione per parlare di una ricetta magica, fatta di erbe, che è stata tramandata di generazione in generazione, di bocca in bocca, fino ad arrivare qui:
lo <b>sciroppo per la tosse</b>.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-SnEhmTJspQ0/UL8Lt2boqNI/AAAAAAAAAUc/00td3U6Rdho/s1600/102_2531.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-SnEhmTJspQ0/UL8Lt2boqNI/AAAAAAAAAUc/00td3U6Rdho/s320/102_2531.JPG" height="240" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Malva d'estate</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Fino a qualche decennio fa, le medicine non si compravano in farmacia, ma nei campi.<br />
<a name='more'></a><br />
Si "faceva la spesa" per tutto l'anno, perchè ogni erba ha la sua stagione, e bisogna rispettare i tempi di ogni pianta, con pazienza e rispetto.<br />
Arrivato l'inverno, gli ingredienti erano al completo:<br />
- gusci di noci;<br />
- semi di malva (detti <i>panetti</i> per la loro forma simile alle pagnotte);<br />
- foglie d'alloro;<br />
- camomilla;<br />
- spine di rovi (le <i>scrasce </i>dei cespugli di more);<br />
- fichi secchi;<br />
- scorza d'arancia;<br />
ed infine, la <i>papagna</i>, il seme del papavero da oppio. Quello viola, non quello comune, rosso.<br />
Ma questo ingrediente speciale sta ormai scomparendo nelle nostre campagne, e forse solo qualche anziano conosce i punti dove è ancora possibile trovarlo.<br />
Racimolati gli ingredienti, si dà il via all'operazione di cottura.<br />
Si prepara un bel decotto in acqua bollente, aspettando che l'acqua si riduca.<br />
Quindi si versa in una tazza, si addolcisce con il miele, possibilmente biologico, e si sorseggia.<br />
I benefici sono rapidissimi. Oltre a calmare la tosse, questo sciroppo è rilassante. Ideale per le sere d'inverno.<br />
<br />Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com273010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-14754390661638927132012-11-16T04:49:00.000-08:002014-07-13T01:34:50.149-07:00Soddisfazioni zafferaniche<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-xp0TFDE3N7I/UKYzs-bqQII/AAAAAAAAAJw/fGroxjUVjn8/s1600/102_3037.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-xp0TFDE3N7I/UKYzs-bqQII/AAAAAAAAAJw/fGroxjUVjn8/s1600/102_3037.JPG" height="240" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Stigmi di zafferano</td></tr>
</tbody></table>
Missione compiuta. L'obiettivo che mi ero prefissata il giorno in cui ho acquistato i bulbi di zafferano è stato raggiunto: preparare un piatto di risotto.<br />
<div>
Questa mattina c'erano due profumatissimi fiori ad aspettarmi. Li ho raccolti, ho tolto gli stigmi (foto sopra) e li ho messi in infusione per 2 ore in acqua bollente (foto sotto). Già appena immersi hanno sprigionato un'ondata di color oro.<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-3EKJYFfutMI/UKYz0eGWHJI/AAAAAAAAAJ4/k36Gtfop_Ow/s1600/102_3038.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-3EKJYFfutMI/UKYz0eGWHJI/AAAAAAAAAJ4/k36Gtfop_Ow/s1600/102_3038.JPG" height="240" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">infusione in acqua bollente</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Il piatto che ho scelto per gustare la mia spezia è stato il risotto cozze, funghi e zafferano. Certo, con i funghi il colore giallo non è ben esaltato, ma il sapore è super. Brava io!<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-ESsn0IsHufM/UKYz69VROjI/AAAAAAAAAKA/nw_OI8RxtPQ/s1600/102_3042.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-ESsn0IsHufM/UKYz69VROjI/AAAAAAAAAKA/nw_OI8RxtPQ/s1600/102_3042.JPG" height="240" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">risotto funghi cozze e zafferano</td></tr>
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</tbody></table>
<br /></div>
Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com073010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-47804120839575888082012-11-13T04:00:00.001-08:002014-04-14T13:33:37.857-07:00zafferano pic<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-xyYM-4nKWPQ/UKI1RWhB-FI/AAAAAAAAAI8/z-HAQBoTfPY/s1600/102_3031.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="http://1.bp.blogspot.com/-xyYM-4nKWPQ/UKI1RWhB-FI/AAAAAAAAAI8/z-HAQBoTfPY/s1600/102_3031.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">il primo zafferano</td></tr>
</tbody></table>
Solo oggi sono riuscita a scattare una foto al primo zafferano sternatese:<br />
13 novembre 2012, ore 12.15: il fiore è aperto, ormai, ed è alto 7 cm.<br />
Non lo raccolgo, mi piace troppo guardarlo.<br />
Intorno a lui, altri fiori sono quasi pronti per sbocciare, ma erano troppo timidi e non si son fatti fotografare.<br />
<br />Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com073010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-66374518679335674422012-11-12T10:14:00.000-08:002014-04-14T13:33:17.968-07:00Fratello zafferanoLa magia tanto attesa si è compiuta.<br />
Nella campagna sternatese è nato il primo zafferano!<br />
Piccolo fiore delicato, dal colore violetto-azzurrino, ha fatto capolino tra le foglioline color verde brillante.<br />
Le altre creature attendono al suo fianco, pazientemente, l'ora di poter sbocciare.<br />
Ora sono alte 5-6 cm ognuna. Ogni bulbo ha 3-5 piantine. Il fiore primogenito è grande 3 cm, per il momento, ed è chiuso in un bocciolo da cui spuntano 3 stigmi sottili dal colore arancio carico.<br />
Aspetterò domani, o un altro paio di giorni, per vederlo completamente sbocciato. Poi lo coglierò, all'alba, quando è ancora chiuso.<br />
Grazie terra salentina, per aver accettato la sfida!<br />
Grazie per aver accettato il ritorno a casa di questo prezioso fratello.<br />
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<br />Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com073010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-16902351674129901212012-11-06T09:24:00.000-08:002014-04-14T13:32:56.646-07:00Dolce cannazzicula<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-hbDUVLnRv5w/UJlDG4R5E7I/AAAAAAAAAIs/LCjEkeHGYks/s1600/radicchiella.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-hbDUVLnRv5w/UJlDG4R5E7I/AAAAAAAAAIs/LCjEkeHGYks/s1600/radicchiella.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Radicchiella pugliese. alias "Cannazzicula"</td></tr>
</tbody></table>
Andiamo a fare la spesa, ma non al supermercato. Scegliamo i terreni incolti. Lì troveremo qualcosa da mangiare. Dopo tutti gli acquazzoni autunnali, il verde è il colore predominante. A uno sguardo superficiale, sembra tutto uguale, ma basta fare un po' di attenzione per rendersi conto che non è così. Un'infinita varietà di erbe e fiori spunta sotto i nostri occhi e... sotto i nostri piedi.<br />
Facciamo attenzione a non calpestare queste delicatezze.<br />
<a name='more'></a><br />
Ogni sfumatura di colore, ogni sagoma di foglia, rende la pianta una pianta diversa.<br />
Oggi la Terra ci offre cicoreddhe e cannazzicule. Siamo fortunati: il nostro piatto avrà un sapore perfetto, che unisce l'amaro della cicoria selvatica e la dolcezza della radicchiella.<br />
Quest'ultima è ottima sia consumata cruda, in insalata, che cotta. Da' il meglio di sè proprio cotta con la cicoredda, perchè, come dice mia nonna, "ne face la sapore chiù bella". Perchè ci può essere bellezza anche "nella sapore". Perchè bellezza significa completezza, rotondità, dolcezza, caratteristiche capaci di coprire l'amarezza. Nel cibo come nella vita.<br />
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<br />Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com073010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-77001556305697474662012-10-05T01:05:00.000-07:002014-07-13T01:33:10.501-07:00Salento d'AutunnoLa Campagna Salentina trova la sua massima espressione in autunno.<br />
Perchè autunno vuol dire lentezza, calma, equilibrio.<br />
E anche Salento vuol dire lentezza, calma, equilibrio.<br />
Ecco perchè l'autunno è il periodo migliore per visitare questo angolo d'Italia e scoprirne la vera essenza, fuori dal sovraffollamento estivo e dalla calura asfissiante.<br />
<a name='more'></a><br />
Ora la natura è clemente. La temperatura è mite e lo sarà fino a dicembre. Sembra di essere in una primavera capovolta, perchè in Salento la natura in autunno non muore, ma rivive.<br />
Gli olivi sono carichi di vita, i rami sempre più pesanti, pronti a cedere il loro abbondante frutto.<br />
L'autunno in Salento porta il verde dei prati e il colore di fiori bellissimi: il giallo acceso del tarassaco e quello delicato della sternbergia lutea, il bianco e rosa delle pratoline, l'arancio delle prime calendule.<br />
Camminando sull'erba, si sprigiona un inebriante odore di menta.<br />
La campagna del Salento in autunno è la soluzione ideale per ritrovare la calma, rilassarsi, riscoprire se stessi.<br />
Si può scegliere di partecipare ad escursioni nella natura, a piedi o in bicicletta (ci sono diverse associazioni che organizzano itinerari molto interessanti), oppure si può scegliere semplicemente di venire a stare in uno dei nostri paesini, uscire ed incontrare i contadini.<br />
Saranno felicissimi di accompagnarvi nel loro paradiso.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-6oA9-YRg2SI/UG6RgJOpG2I/AAAAAAAAAIM/9No3MDv0vwc/s1600/102_2773.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-6oA9-YRg2SI/UG6RgJOpG2I/AAAAAAAAAIM/9No3MDv0vwc/s320/102_2773.JPG" height="320" width="240" /></a></div>
<br />Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com073010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-81641965523260810932012-09-25T02:29:00.000-07:002015-10-15T02:45:07.613-07:00Vita alle Carrare <table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-FeR2_SYd2w0/UGF4yPS2RoI/AAAAAAAAAHw/m_NP3VwfvGs/s1600/102_1469.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="http://3.bp.blogspot.com/-FeR2_SYd2w0/UGF4yPS2RoI/AAAAAAAAAHw/m_NP3VwfvGs/s320/102_1469.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Masseria Le Carrare, Sternatia</td></tr>
</tbody></table>
<div>
"Sveglia, bambini! Il sole è già sopra l'orizzonte e il lavoro non aspetta! Ciccu, Ronzu, sbrigatevi! Papà e vostro fratello Pati sono già nei campi e se non ci vedono arrivare, sapete che si potrebbero arrabbiare! Catanina, tu resta qui con tuo fratello Narduccio... Recitiamo tutti insieme una preghiera e usciamo".</div>
<div>
E' molto bello avere una famiglia così numerosa, ma è anche molto faticoso. Dobbiamo darci da fare tutti per poter mangiare. E dobbiamo anche lavorare per produrre una quantità di cibo doppia rispetto a quella che ci serve, per poter pagare l'affitto a don Donatantonio De Cataldis, il proprietario della masseria in cui viviamo e lavoriamo: le Carrare, a Sternatia.<br />
<a name='more'></a></div>
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E' una bella masseria che, forse, in passato, è stata anche fortificazione. Infatti i muri sono molto spessi e c'è ancora la caditoia che serviva per versare fiumi di olio bollente sui probabili incursori. Non mi sarei mai voluta trovare in una di quelle situazioni! Ora si vive in pace, grazie a Dio, e non ci manca nulla. </div>
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Si chiama "Le Carrare" perchè qui vicino c'è una strada molto antica che si chiama Strada dellu Carru, con i solchi delle ruote di tutti i carri che son passati da lì.</div>
<div>
C'è una cisterna, un pollaio, una stalla molto grande, un forno per cuocere il pane, gli alloggi per i "bracciali". </div>
<div>
A don Donatantonio dobbiamo dare metà del raccolto: le primizie sono per lui. Ogni tanto viene qui a controllare che tutto vada per il verso giusto, e noi non lo deludiamo mai.</div>
<div>
Ma questo è sicuramente merito di mio marito Carmenu, che è il massaro.</div>
<div>
Egli deve gestire tutto: il lavoro nei campi, il pascolo delle vacche e tutti gli altri lavori che cambiano a seconda delle stagioni, scandite dall'ombra dei raggi di sole proiettati sulla meridiana.</div>
<div>
Inoltre, deve coordinare il lavoro di tutti i braccianti che lavorano per noi a giornata o a stagione. Siamo proprio una bella squadra!</div>
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E i miei figli sono proprio volenterosi: anche se giovani, aiutano come possono.</div>
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Ippazio, detto Pati, è il più grande. Ha 15 anni e ormai è autonomo. Lavora di braccia come un adulto. Ci piacerebbe, un giorno, poter acquistare questa masseria e lasciargliela in eredità.</div>
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Gli altri sono più piccoli: Francesco, detto Ciccu, ha 10 anni, Oronzo ne ha 8. Poi ci sono Gaetana, detta Catanina, che ha 5 anni e Leonardo, detto Narduccio, che ne ha 3. E chissà che non arrivi un'altra pargoletta a far compagnia alla mia bimba che si deve dimenare in mezzo a tutti questi ometti?</div>
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Donata "Uccia" Strafella, Sternatia, 1744</div>
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<pre style="font-size: 13px;"></pre>
Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com073010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-44098481943695607532012-09-17T02:21:00.000-07:002015-10-15T02:45:41.685-07:00Decima parte del raccolto<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-0wdmn6bKBY4/UFbQT2qYAwI/AAAAAAAAAG0/H0wlWTmrQjE/s1600/102_2728.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="http://1.bp.blogspot.com/-0wdmn6bKBY4/UFbQT2qYAwI/AAAAAAAAAG0/H0wlWTmrQjE/s320/102_2728.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bulbo di Zafferano pronto per essere interrato</td></tr>
</tbody></table>
<i>Sternatia, Anno Domini 1463.</i><br />
<div>
Da quando, due decenni fa, la regina Maria d'Enghien ha deciso di aumentare le tasse, è una continua lotta. Non so se ce la faremo a pagare tutto.<br />
L'intera contea di Soleto, di cui Sternatia fa parte, insieme a
Soleto stessa, San Pietro di Galatina, Cutrofiano, e ai casali di Sogliano e Zollino, si lamenta.<br />
Ma non possiamo far nulla, se non mettere da parte quella parte che ci chiedono, e pagare. Considerare come se non fosse nostra. Così forse ne sentiremo meno la mancanza.<br />
<a name='more'></a><br />
<div>
Qui a Sternatia la regina è stata più esigente rispetto agli altri borghi. A loro ha chiesto solo una parte del raccolto di cereali, vino e zafferano. A noi, invece, la decima colpirà anche le olive.<br />
E' vero che negli ultimi anni la nostra produzione è aumentata, ma anche le famiglie da sfamare sono aumentate: ora, in paese abitano anche molti albanesi.</div>
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Sono preoccupato per una cosa, in particolare: forse questo aumento delle tasse porterà i nostri padroni a fare delle scelte che feriranno il mio cuore, perchè colpiscono la storia della mia famiglia. </div>
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Da generazioni e generazioni siamo contadini di questa terra. Sovrani diversi son passati da qui, ma noi siamo sempre immobili.</div>
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La nostra terra è stata addomesticata da noi, ma il lavoro non finisce mai.</div>
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E' soprattutto in estate che ci dobbiamo rimboccare le maniche, perchè piove poco, e questa terra sassosa e ferrosa ci invita veramente ad una gara di resistenza e forza: a colpi di zappa dobbiamo frantumare tutto, zolla dopo zolla.</div>
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A vedere il nostro raccolto, non diresti che ci vuole tutta quella fatica. </div>
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Ma è così.</div>
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La coltura più faticosa è quella che richiede più delicatezza: lo zafferano. Distese di fiorellini dal pistillo rosso e profumato, da raccogliere uno ad uno, con le punte delle dita.<br />
E poi bisogna essiccarlo, per poterlo conservare e vendere.<br />
Di conseguenza, da cinque libbre verdi se ne riesce a ricavare una secca.<br />
Ma la spesa vale l'impresa, se penso a quello che si può fare con questa polvere: si può usare in cucina, in medicina e per colorare le stoffe.</div>
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E' probabile che, pensando alla decima da pagare per ciascuna delle nostre colture, i nostri padroni scelgano di incrementare quelle più redditizie, trascurando le più costose.</div>
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E a pagarne il prezzo potrebbe essere proprio lo zafferano. </div>
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<span style="font-size: x-small;">Fonti: </span></div>
<div>
<span style="font-size: x-small;">"Nuova descrizione geografica e politica delle Sicilie - Tomo III" Giuseppe Maria Galanti - 1789 </span></div>
<div>
<span style="font-size: x-small;">"Potere politico e comunità locali nella Puglia Tardomedievale" - </span><span style="font-size: x-small;">Carmela Massaro - 2006</span></div>
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Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com073010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-971872243337979982012-09-13T23:58:00.000-07:002014-08-11T14:22:22.313-07:00Il Buon Consiglio di Acquarica<p><br>
"<i>Tutto il mondo cattolico deve conoscere questa storia</i>". Era questo il pensiero fisso che risuonava nella mente di Monsignor Marino Paglia (1781-1858), arcivescovo di Salerno, originario di Sternatia.<br>
Ecco perchè egli volle pagare personalmente la ristampa di un libretto, la "<i>Compendiosa Historia del Martirio che nel 1480 incontrarono per la Santa Religione Cattolica Ottocento e più naturali della Città di Otranto</i>", composto dal sacerdote Don Saverio De Marco, Gesuita.<br>
Ne volle distribuire le copie gratuitamente, "<i>affinchè si abbia un altra memoria dell'amor tenerissimo che egli porta alla Chiesa Cattedrale di Otranto, nella quale fu canonico curato, Vicario Generale e Vicario Capitolare</i>".<br>
Comincia così questo libretto:<br>
"<i>Correva l'anno di nostra salute 1480. Regnava in Napoli il primo de' Ferdinandi, secondo re della stirpe aragonese, figliuolo di Alfonso I. Governava la Chiesa il Pontefice Sisto IV. Ferdinando di spirito guerriero ed intraprendente non era pago di goder in tranquillità il suo fioritissimo Regno; il perchè teneva impegnate le sue truppe in Toscana contro i Fiorentini, sotto la condotta di Alfonso suo primogenito. I potentati d'Europa, gelosi dei propri stati, miravan con occhio livido i progressi delle armi aragonesi fuori del Regno. Che però, con mal intesa politica, per arrestarne il corso, invitarono Maometto II, famoso conquistatore di regni, a far invasione negli stati di Ferdinando</i>".<br>
E continua:<br>
"<i>Non facea mestieri di sprone, perchè Maometto, avvezzo alle guerre ed alle conquiste, accettasse l'invito. Ordinò tosto uno strepitoso armamento nella Valona di 200 navi di taglio diverso, su le quali furono imbarcati diciottomila combattenti tra fanti e cavalieri.  Alla condotta dell'esercito destinò Acmet,  uomo bellicoso e feroce, il quale indirizzò le prore verso Brindisi. Un gagliardo vento settentrionale arrestò il corso alla grande armata, e feci sì che il comandante , affin di non consumare inutilmente il tempo ondeggiando per l'Adriatico, prendesse il partito d'impadronirsi di Otranto, città men forte e men difesa di Brindisi.</i>"<br>
Dopo aver cinto d'assedio la città, Acmet spedì un araldo ad intimare la resa: se si fossero convertiti a Maometto non sarebbero stati attaccati. E se temevano il tradimento, le truppe si sarebbero allontanate in mare aperto. E così fecero. Ma gli Otrantini risposero giurando fedeltà a Cristo e al loro sovrano. E "<i>fu a tutti intimata pena capitale, se mai taluno muovesse trattato di resa</i>".<br>
Il Pascià tentò una seconda ambasciata, tentando di occupare simbolicamente una sola piazza, "<i>ché a lui parea non meritar la pena di un formale assedio</i>". Ma gli otrantini trafissero l'araldo ambasciatore.<br>
"<i>Quanto perciò ne smaniasse il Pascià, ognun s'intende</i>".<br>
La città fu cinta d'assedio e cominciarono gli assalti. Prima ad Otranto e poi per tutto il regno.<br>
Quel che accadde ad Otranto è ben noto: 800 teste mozzate in onore della Fede. Oltre a loro, furono innumerevoli le vittime di queste atrocità.<br>
A volte, però, accadde che i fatti andarono diversamente, e numerose vite furono risparmiate.<br>
Ne è un esempio il fatto avvenuto ad Acquarica di Lecce, nei pressi di una rudimentale Cappella in cui era custodita un'icona con l'immagine della Vergine, conosciuta come  "Madonna del Buon Consiglio".<br>
In una delle incursioni apparve all'improvviso una luce intensa ed accecante, da cui emerse una misteriosa Signora vestita di azzurro, con la mano alzata e minacciosa e, negli occhi, un'espressione terribile e severa.<br>
Alle sue spalle una nebbia fitta e impenetrabile proteggeva il paese e i suoi abitanti.<br>
Davanti a quella incredibile visione i turchi si arrestarono e, terrorizzati, fuggirono via.</p>
<p>Per la tradizione di Acquarica si rimanda al sito <a href="http://www.acquaricadilecce.it/acquarica/san-gregorio-nazianzeno-madonna-del-buon-consiglio">http://www.acquaricadilecce.it/acquarica/san-gregorio-nazianzeno-madonna-del-buon-consiglio</a></p>
Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-33610252932819022822012-09-09T08:08:00.000-07:002020-04-07T05:37:07.441-07:00Dedicato ad Angela, la mammana<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-clTpdLOCeNk/UEymVFCBkcI/AAAAAAAAAGk/Y_peI3B2n7k/s1600/102_2714.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://1.bp.blogspot.com/-clTpdLOCeNk/UEymVFCBkcI/AAAAAAAAAGk/Y_peI3B2n7k/s320/102_2714.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Alba a sudest</td></tr>
</tbody></table>
Non è facile arrivare a vivere 92 anni nel 1834. Io sono una privilegiata.<br />
<div>
Di sicuro è merito del mestiere che ho fatto per tutta la vita: la levatrice, o mammana, come mi chiamano qui in paese. </div>
<div>
Ho aiutato molti bambini a nascere, ma qualche volta non ce l'ho fatta, nonostante chiedessi l'aiuto del Signore con mille preghiere. Nonostante i miei fallimenti, le famiglie di Sternatia mi hanno sempre portato moltissimo rispetto e riconoscenza.<br />
<a name='more'></a></div>
<div>
Ogni gravidanza di una donna del paese è stata una benedizione anche per me e la mia famiglia, perchè ogni volta la mia casa è stata riempita di doni: galline, conigli, pane, olio, verdura. Le cose più buone che la gente aveva, me le ha date. Non abbiamo mai sofferto la fame. </div>
<div>
Poi Dio, grazie anche all'aiuto di queste persone, ha voluto concedermi una vita lunga, così ho avuto la benedizione di veder nascere anche i miei nipoti e pronipoti, vederli crescere (anche se qualcuno ci ha lasciati in giovane età) e non far mancare nulla neanche a loro. </div>
<div>
Certo, la vita della levatrice non è facile. Bisogna essere sempre pronte, perchè il bambino può nascere da un momento all'altro: non gli importa che sia giorno o che sia notte, o che tu sia stanca o riposata. Devi esserci.</div>
<div>
E poi devi curare i neonati giorno dopo giorno, fino ad essere sicura che non abbiano più alcun pericolo di vita. Accade spesso, infatti, in questi tempi, che i nostri figli ci lascino e volino via come angeli.</div>
<div>
Quando si percepisce che le cose non vanno come dovrebbero, è la levatrice che deve battezzare i piccoli. E' un compito molto importante, questo. Ecco perchè una volta è venuto il vescovo in persona, monsignor Morelli, ad interrogarci. Si voleva anche assicurare che facessimo bene il nostro lavoro.</div>
<div>
Spesso infatti, dove c'è in gioco la vita, si mescolano fede, superstizione e ragione.</div>
<div>
Ma io, a dire il vero, non ho mai capito dove finisce l'una e comincia l'altra. </div>
<div>
La vita è un mistero e certo non sarò io che lo svelerò.</div>
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Angela (1742 - 1834)<br />
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Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com073010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027tag:blogger.com,1999:blog-617449355877620597.post-82052021230041780822012-09-06T11:43:00.000-07:002014-07-13T01:29:14.057-07:00Dedicato al Giardino Grande<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-zk1BWr2VfM4/UEjgMTAdkaI/AAAAAAAAAGE/e8IAcCBODAI/s1600/100_5060.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-zk1BWr2VfM4/UEjgMTAdkaI/AAAAAAAAAGE/e8IAcCBODAI/s320/100_5060.JPG" height="240" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Uva mia 2012</td></tr>
</tbody></table>
Sono nata nel 1787 e mi chiamo Francesca. Io e la mia famiglia abitiamo nel Giardino del Marchese Granafei di Sternatia e coltiviamo queste terre su cui cresce una vite dai frutti dolcissimi, da far invidia a tutto il Regno di Napoli.<br />
<div>
Il nostro vino inebriante ha un forte profumo speziato, e il sapore è secco e acidulo. Forte come questa terra.</div>
<div>
Dorato come i raggi di sole che baciano la pietra e le mura della mia casa e di tutte le case del mio borgo.</div>
<div>
Il nostro è il "Giardino Muscatello", ma noi, in famiglia, lo conosciamo e lo conosceremo sempre come "Giardino Grande".<br />
<a name='more'></a></div>
<div>
Cambieranno i proprietari, cambierà il mondo. La natura stessa ci costringerà ad abbandonare la coltivazione dell'uva. Poi la terra fertile sarà ingoiata dalle costruzioni, e del mio giardino resterà solo il ricordo, inciso nel nome che la tradizione orale ha dato ai miei figli e ai figli dei miei figli. </div>
<div>
Molti di loro resteranno qui, e costruiranno qui le loro case. </div>
<div>
In loro, io rivivrò.</div>
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Giusy Spagnahttp://www.blogger.com/profile/00913130786204117937noreply@blogger.com073010 Sternatia LE, Italia40.2245437 18.22506550000002840.2002952 18.184725000000029 40.2487922 18.265406000000027